di Redazione
Un’affluenza straordinaria: circa 5.000 persone, da ogni parte del Molise e oltre, hanno invaso il lungomare di Termoli per la quinta edizione del Molise Pride, la prima ospitata in riva all’Adriatico. La manifestazione è stata guidata da Vladimir Luxuria, madrina storica della prima edizione del Pride molisano e attivista di forte richiamo nazionale. La parata, partita alle 17 dal Lungomare Cristoforo Colombo, ha avuto come filo conduttore la memoria delle persone omosessuali confinate durante il regime fascista sull’isola di San Domino: una memoria che ha conferito simbolismo al corteo, diventato anche momento di riflessione civile e orgoglio collettivo. Non è passato inosservato il riferimento a Nicola Balice, sindaco di Termoli, assente alla manifestazione. Luxuria ha tuonato: «Non posso salutare il sindaco… Non è venuto… perché ha detto che questo è un Pride non silenzioso. Ma noi non siamo un corteo funebre, siamo un corteo rumoroso…» Il commento ha sottolineato la distanza tra l’assenza politica e lo spirito animato dell’evento. Mentre il Comune di Termoli ha negato il patrocinio ufficiale all’evento, pur concedendo l’uso degli spazi pubblici e assistenza logistica, altre istituzioni hanno mostrato il proprio sostegno. Oltre a Campobasso e alla Provincia di Isernia, hanno concesso patrocinio morale numerosi piccoli Comuni molisani tra cui Agnone, Riccia, Castel del Giudice, Capracotta e altri. Il sindaco Balice ha difeso la scelta, sostenendo di aver mantenuto un dialogo aperto con gli organizzatori: «Non è una chiusura… il dialogo resta… saremo disponibili per la viabilità, l’ordine pubblico… e per altre iniziative contro le discriminazioni ci troveranno al loro fianco.»






























