di Redazione

L’alto Molise è sempre più in forte fermento e preoccupazione per il proprio destino che intravede la più completa desertificazione. Ormai semi-isolato con il confinante Abruzzo (con il Ponte Sente-Longo chiuso da troppi anni), servizi socio-sanitari al lumicino, emorragia di giovani e di intere famiglie che preferiscono trasferirsi altrove, questo territorio sono decenni che lotta tenacemente contro l’abbandono, specialmente da quando, già negli anni ottanta,  i sindacati CGIL-CISL-UIL avevano iniziato vigorosamente la loro “Vertenza per non morire” contestualmente seguiti dalla Diocesi di Trivento (CB) del vescovo Antonio Santucci la quale, pure tramite la Caritas, ha studiato scientificamente il fenomeno ed ha reagito energicamente persino redarguendo i politici per loro divisioni interne e per la complessiva inerzia, in particolare con l’ormai storico manifesto murale “Autodistruzione” del 13 maggio 1990 affisso in ben 40 comuni. Quell’allarme ha generato (venerdì 26 marzo 1993) l’ingente corteo di protesta di tutto l’alto Molise per le vie di Isernia contro lo spopolamento. Tante altre iniziative hanno affollato il panorama delle rivendicazioni ad opera di altri soggetti ed associazioni. Ed è di appena pochi giorni fa (sabato mattina 27 settembre) una ennesima assemblea popolare intercomunale con la presenza di numerosi politici, in piazza Unità d’Italia ad Agnone, per sollecitare Sindaci, Regione e Stato a salvare l’ospedale Caracciolo e i servizi essenziali. Per rafforzare la lotta alla desertificazione, nello scorso mese di giugno 2025, l’Università delle Generazioni (che in questi decenni ha fatto la propria parte per la difesa del territorio) ha istituito un “Premio Agnone del Molise contro lo spopolamento” da conferire ad Associazioni e/o singole persone che nel tempo non si sono risparmiate nel difendere le popolazioni dell’alto Molise così come di altre zone montane (appenniniche, prealpine) e delle isole italiane e mediterranee. A tale significativo riconoscimento è stato abbinato il “Premio Badolato di Calabria contro lo spopolamento” riservato ai Sindaci (e ad altri Enti) che si adoperano per rivitalizzare i borghi e le ruralità in abbandono. Per il 2025 il “Premio Agnone” è stato assegnato alla Caritas di Trivento, nella persona del suo storico Direttore don Aberto Conti; mentre il “Premio Badolato” è stato attribuito al sindaco di Castel del Giudice (IS), Lino Gentile. Don Alberto riceverà tale Premio martedì mattina 7 ottobre dalle mani del sindaco Daniele Saia (pure nella sua qualità di Presidente della Provincia di Isernia), nella Sala consiliare del Comune agnonese, alla presenza pure del Vice-sindaco e assessore alla Cultura Giovanni Amedeo Di Nucci, del promotore Domenico Lanciano e dei cittadini che avranno accolto il loro invito a partecipare pure al dibattito che seguirà alla premiazione.
La Caritas di Trivento viene premiata per le seguenti motivazioni: «Per l’impegno sociale e cristiano nel costruire una società fondata sui diritti, la giustizia e la pace nel contesto della Caritas Italiana. Per avere condotto nel 1990 una indagine scientifica, nei 40 comuni della Diocesi, sulle vecchie e nuove povertà, sullo spopolamento; per avere lanciato l’allarme di drammatica desertificazione sociale. Per aver avviato la “Scuola di formazione all’impegno sociale e politico” intitolata al magistrato Paolo Borsellino. Per l’instancabile attività del Direttore don Alberto Conti in difesa degli ultimi, nella lotta alle mafie per il rispetto della legalità, nella implacabile lotta allo spopolamento, per il rispetto del Vangelo e della Costituzione»

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