di Redazione

Si sono ufficialmente concluse le indagini preliminari condotte dai Carabinieri di Venafro in merito alla violenta aggressione scoppiata nella serata di venerdì 19 aprile 2024 in Via Falca  che aveva destato grande clamore tra i residenti e sui social. Il fatto, che aveva visto il coinvolgimento di un gruppo di extracomunitari – di origine magrebina – e alcuni residenti, ha rappresentato un episodio del tutto anomalo per una cittadina come Venafro, da sempre considerata tranquilla e sicura. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’episodio è degenerato rapidamente con l’utilizzo di pietre, bastoni e altri oggetti contundenti. Le testimonianze raccolte e le immagini diffuse sui social nelle ore immediatamente successive all’accaduto hanno contribuito a fare luce su quanto avvenuto, permettendo agli investigatori di individuare con chiarezza le responsabilità. La Procura della Repubblica di Isernia, visti gli atti del procedimento nr. 1060/2024, a conclusione delle indagini ha formalmente emesso gli avvisi di garanzia per i due extracomunitari, a carico dei quali si ipotizzano, a vario titolo, i reati di lesioni personali in concorso tra loro e con circostanze aggravanti (110-582-585 del CP). Il caso che ha riacceso il dibattito pubblico sulla gestione dell’integrazione sociale e sul controllo del territorio, in particolare nelle aree centrali più frequentate, ha dato voce anche a qualche rappresentante locale, oggi parte della politica regionale, che a suo tempo, con un ingiustificato livore, emise sentenze forse troppo affrettate e che oggi sono completamente state ribaltate da questo provvedimento. Una storia, benché deplorevole ma che non presenta alcun elemento di razzismo, nessun cittadino di Venafro, nell’occasione, si è “macchiato” di reati che riguardano l’odio razziale o comunque ha usato il colore della pelle come pretesto per usare violenza. Spesso certi leoni da tastiera si lasciano andare a commenti non per amore di verità, bensì per ragioni completamente diverse. Forse persino avulse dal problema di cui si discute. Ad ogni modo nei prossimi mesi si dovrebbe aprire il processo e per questo va evidenziato che la giustizia ha fatto il suo corso per garantire la sicurezza dei cittadini e intervenire con fermezza contro ogni forma di violenza o illegalità.

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