di Redazione
Nel contesto di una fase critica per il settore automobilistico, Stellantis e le organizzazioni sindacali (Uilm, Fiom‑Cgil e Fim‑Cisl) hanno siglato un accordo che prevede un nuovo contratto di solidarietà per i circa 2.000 dipendenti dello stabilimento molisano di Termoli, in vigore dal 1° settembre 2025 fino al 31 agosto 2026. Si tratta di uno strumento difensivo, che consente la maturazione di ratei salariali (come tredicesima e ferie) indipendentemente dai giorni lavorati nel mese. La misura comporta una forte riduzione dei turni, con possibilità di sospensione temporanea fino all’80% delle ore lavorative, adeguandosi al calo della domanda. Il numero coinvolto è di circa 1.823 lavoratori, e secondo i sindacati, la decisione nasce da un quadro drammatico: il mercato globale dell’auto resta debole, con vendite stagnanti e incertezze legate a scenari di transizione ecologica non coordinata, i dazi USA sugli organi motore esportati (ad esempio per i modelli Jeep Compass) hanno aggravato la situazione produttiva e poi c’è il progetto della Gigafactory per le batterie, una volta annunciato come strategico, è oggi percepito come sospeso o abbandonato, alimentando incertezza sul futuro occupazionale. I Sindacati denunciano la mancanza di un piano industriale chiaro e lanciano richieste precise: nuovi prodotti, investimenti reali, certezze per il futuro e un incontro urgente con il nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa. Francesco Guida (Uilm Molise) ha parlato chiaramente di una “lenta agonia” per il sito, se non saranno garantiti reali percorsi di rilancio. Il contratto di solidarietà segue una fase in cui Stellantis aveva già avviato circa 200 uscite volontarie e prevede di avviare nel prossimo futuro la produzione del cambio eDCT per veicoli ibridi, sebbene ciò non avverrà prima della fine del 2026. Inoltre, Stellantis ha esteso il regime di cassa integrazione per oltre 1.800 lavoratori, fino all’80% dell’orario, per 12 mesi, sempre a causa della debolezza del mercato e dell’impatto dei dazi USA. Lo stabilimento Stellantis di Termoli entra in un anno di gestione quasi emergenziale, per l’attività produttiva. Il contratto di solidarietà ricalca modelli già attivi ma amplificati – coinvolgendo il totale dei lavoratori – e mette in luce le difficoltà di riavviare l’industrializzazione in assenza di un progetto strategico chiaro. La risposta aziendale, attesa dai sindacati, potrà determinare se sarà solo una fase difensiva o l’inizio di una vera ripartenza industriale.






























