di Redazione

La consegna della Bandiera delle Città dell’Olio, al Comune di Pozzilli, l’evento che mira a promuovere il valore dell’olivicoltura sul territorio. Un avvenimento importante senza dubbio ma che nasconde “una verità” che oggi, paradossalmente, viene a galla, grazie proprio alla scelta di rientrare tra i Comuni di questa importante Associazione Nazionale. Nel 2015, infatti, il Comune di Pozzilli deliberò ufficialmente di recedere dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, con effetto a partire dal 2016. Tale decisione di fatto ha impedito al territorio olivicolo di Pozzilli di essere incluso nel Paesaggio rurale storico di Venafro, riconosciuto dal MASAF nel 2018. E questo, nonostante la ricognizione dei siti idonei al riconoscimento del 2011 che aveva già individuato gli oliveti di Pozzilli, oltre a quelli di Venafro, meritevoli del riconoscimento. La delibera comunale n. 30 del 20 agosto 2015 si concluse con due voti contrari alla fuoriuscita, mentre il resto del Consiglio approvò il provvedimento. La decisione incontrò aspre critiche da Francesco Di Zazzo, sindaco di Pozzilli dal 2002 al 2004, che definì la scelta dannosa per il territorio. Secondo Di Zazzo l’adesione che costava appena 500 euro all’anno – “poco più di un euro al giorno” – garantiva visibilità nazionale e internazionale per Pozzilli e il suo olio extravergine. Ma non solo per questa ragione. Il ritorno in termini turistici e quindi economici, era un altro dei vantaggi riconducibili all’appartenenza a Città  dell’Olio. Il Comune che da tempo aveva aderito ad eventi nazionali, la maggior parte dei quali svolti nel borgo antico della frazione di Santa Maria Oliveto sede di un antico frantoio, poteva essere coinvolto addirittura nell’Expo Milano 2015, ma scelse di non partecipare agli incontri preparatori, perdendo così la ghiotta opportunità che tale manifestazione offriva. L’Associazione, infatti, dava anche un supporto progettuale, candidando territori a registri nazionali e accedendo a finanziamenti europei, opportunità rifiutate da quella Amministrazione. L’ingresso iniziale di Pozzilli nell’Associazione risale al 1994, anno di fondazione dell’associazione stessa. All’epoca – e nei mandati successivi – furono gli amministratori Francesco Di Zazzo, insieme ai sindaci Nicandro Tasso e Paolo Passarelli, a promuovere attivamente l’adesione e a mantenere viva la partecipazione alle attività dell’associazione, ma il sindaco Stefania Passarelli, eletta nel 2015, sotto la sua presidenza del Consiglio, votò l’uscita dall’Associazione. Il caso ha voluto che diversi amministratori di allora sono tra quelli attuali e questo fa capire quale madornale errore fu perpetrato a suo tempo se è vero come è vero che oggi, Pozzilli, come il figliuol prodigo, torna a essere parte  integrante dell’associazione che con tanta fretta ha abbandonato nel 2016. Bene, comunque, è stato fatto a tornare, ma se come diceva qualcuno a pensare male si fa peccato, a volte ci si azzecca, e alla luce di questa scelta di rientrare tra i Comuni di Città dell’Olio, i fatti del 2015 non possono che essere relegati nella miserevole quanto inutile politica dei dispetti, quelle “ritorsioni” senza senso che non giovano alla causa e che i corsi e ricorsi storici, come sempre avviene, riportano a galla.

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