di Pietro Tonti

Si dovrebbe inserire un nuovo reato punibile penalmente in Italia, quello di istigazione alla violenza.

Si dovrebbe applicare ai responsabili di quelle leggi scellerate che a tutti i livelli, comunali, provinciali, regionali e del governo, siano contro il cittadino e determinano quegli scatti d’ira che naturalmente inneggiano alla violenza e ad un giorno di ordinaria follia per i cittadini singoli o in gruppo.

Certamente andrebbe sbattuto in gattabuia gettando le chiavi, stile conte di Montecristo, chi ha lasciato il libero accesso alla macellazione sociale dell’autovelox.

Ma, questo è solo un esempio calzante di un barbara legge contro gli italiani che si somma  a quelle tasse impossibili da pagare, che inducevano l’eroe della letteratura del Regno Unito, Robin Hood a ribellarsi allo Sceriffo di Nottingham.  La lista delle idee, poi tramutate in legge contro gli italiani prodotte dalle amministrazioni e contro il bene comune, ha un elenco infinito, ed ogni giorno se ne vedono delle assurde, come la limitazione del turismo nelle grandi città; oppure quella che è stata la distruzione silente del comparto immobiliare, la tassazione sulle seconde e terze case; non ultima la tassa sui morti.

Lo Stato contro la proprietà privata; contro il commercio, l’artigianato, la delocalizzazione delle industrie e la scomparsa di 550.000 attività produttive; del made in Italy prodotto all’estero; dell’arrembaggio dei profughi solo in Italia; dell’inarrestabile e incontrollato dominio della Cina su ogni attività commerciale. La conseguenza dei 17 milioni e mezzo di poveri italiani costretti alla fame e la casta sempre più grassa e autorevole, non possono non far scattare quel principio per cui dopo la mancanza di dialogo, giunge la violenza.

Nessuna idea dopo il disastro di questo governo e di quelli che negli ultimi anni hanno con presunzione e nonchalance indebolito intere generazioni, minando il futuro dei giovani senza programmare il lavoro e aumentando le tasse all’inverosimile. L’unico pensiero dei governanti, apparire integerrimi al cospetto di un’Europa, anch’essa lontana dai cittadini, considerati agnelli sacrificali nei conti economici di un “patto di stabilità” che richiede sempre più lacrime e sangue, passando al tritacarne diritti sociali, lavoro e futuro.

Riportando alla nostra realtà locale lo sfacelo di politiche assurde, mai viste nel passato, quindi storicamente non confrontabili, si ha la sensazione di un massiccio degrado, che impropriamente lo si chiama crisi. Lo si legge nelle bacheche delle agenzie immobiliari, ove fino a qualche anno fa gli appartamenti si vendevano intorno ai 900/1.200 euro al metro quadro e oggi mancano gli acquirenti anche per le 400 euro a metro quadro. Il collasso dell’edilizia residenziale e pubblica per merito di chi amministra e non è in grado di progettare, ma soprattutto manca il lavoro stabile per accedere a mutui e quindi per mettere su famiglia.

Il degrado lo si legge nei fittasi sulle saracinesche chiuse, di sempre più negozi.

Lo si evidenzia nella mancanza di lavoro e nelle vertenze incolmabili delle maestranze di filiere fallite, sempre in protesta in attesa di soluzioni impossibili da trovare.

Lo si riscontra negli ospedali pubblici, dove la garanzia della salute è minata da stolte politiche di risparmio.

Lo si legge nei comunicati stampa degli amministratori regionali, paragonabili al periodo romeno di Ceausescu, in cui solo per il leader massimo tutto era nella norma e funzionava, mentre il popolo soffriva la fame. Non aveva compreso che da lì a poco sarebbe scoppiata la rivoluzione.

Bisognerebbe punire severamente chi ci ha ridotto sul lastrico in un Molise colabrodo, a tutti i livelli, e man mano sta conducendo i cittadini alla violenza fisica.

Vi invito a tracciare un elenco delle cose che funzionano in questa regione per mano degli amministratori. Non vi sforzate più di tanto a trovarle, ricorrendo al microscopio elettronico, o alla fisica quantistica, lasciate semplicemente perdere.

Possiamo solo stupirci delle attenzioni spropositate alla scissione del PD di queste ore, ma siamo sicuri che al popolo italiano interessi il PD e il suo futuro? Oltre agli addetti ai lavori a chi frega del PD?

Non ci lamentiamo dell’esasperazione dei cittadini che aborrano la politica e si schierano con i Forconi e i 5 Stelle. In merito alla sicura escalation di violenza a cui questo spettro di governo ci sta conducendo per incapacità e incongruenza, sarebbe il caso che la magistratura inserisca una nuova voce nel codice penale, quella di istigazione alla violenza, punibile con l’impossibilità per gli amministratori rei, di ricandidarsi a nuove elezioni e la cancellazione degli oneri pensionistici accumulati con l’indecenza amministrativa.

 

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