di Redazione

Il gruppo automobilistico DR Automobiles accelera sull’espansione industriale: nuovi stabilimenti e assunzioni previste entro il 2026.

DR Automobiles, l’azienda molisana attiva nel settore automotive, annuncia un ambizioso piano di investimenti da 70 milioni di euro in Italia per potenziare la propria capacità produttiva e logistica. L’iniziativa prevede la realizzazione di nuovi impianti industriali e la creazione di circa 300 posti di lavoro entro i prossimi due anni. Secondo quanto dichiarato dal management, l’investimento coinvolgerà principalmente il polo produttivo di Macchia d’Isernia, dove DR ha già una presenza storica. Verranno costruiti nuovi capannoni per l’assemblaggio e la logistica, oltre a un centro per la ricerca e sviluppo focalizzato su mobilità sostenibile e veicoli elettrificati. Il CEO Massimo Di Risio ha sottolineato: “È un segnale concreto di fiducia nel nostro Paese e nel potenziale del Made in Italy. Vogliamo consolidare la nostra leadership nel settore dei SUV compatti e allo stesso tempo aprirci all’innovazione tecnologica e alla transizione green.” I 300 nuovi posti di lavoro saranno distribuiti tra operai specializzati, tecnici, ingegneri e personale amministrativo. DR prevede anche programmi di formazione in collaborazione con istituti tecnici locali e università, con l’obiettivo di creare una filiera solida e qualificata. Il piano di assunzioni partirà già dal primo trimestre 2026, con una prima tranche di 100 inserimenti previsti entro l’estate dello stesso anno. Grazie all’espansione degli impianti, DR punta a raddoppiare la produzione nazionale, arrivando a quota 50.000 veicoli all’anno entro il 2027. Il gruppo intende inoltre rafforzare la rete distributiva europea, cavalcando il trend di crescita registrato negli ultimi anni nel mercato dei SUV a basso costo. In un momento in cui il settore automotive in Europa affronta sfide importanti tra riconversione ecologica e crisi delle forniture, l’investimento di DR rappresenta una boccata d’ossigeno per l’economia del Mezzogiorno e un esempio virtuoso di reshoring e valorizzazione delle competenze locali.

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