Al Consorzio di bonifica di Venafro, il segreto per ottenere voti è davvero semplice: basta promettere assunzioni a tempo indeterminato, rigorosamente sprovviste di qualsiasi evidenza pubblica, e magari anche qualche gradevole avanzamento di carriera. Per il resto, perché non sperare in un bel subappalto? In tal modo, si potrebbero capitalizzare le rimasuglie che i generosi candidati prenditori elargiranno ai loro adepti, creando una sorta di catena di Sant’Antonio del lavoro pubblico.
Nel frattempo, il centrodestra, con le sue divisioni interne più evidenti di un puzzle mancato, si dibatte tra una presenza altalenante e promesse che oscillano come bandiere al vento. Dall’altra parte, c’è il centrosinistra, che si distingue per la sua sorprendente assenza, quasi fossimo in un esperimento scientifico per studiare i fantasmi della politica locale. Ah, il PD locale! Deve essere in regola con i versamenti per poter esprimere un voto, ma chissà se i suoi membri si sono ricordati di pagare l’abbonamento alla democrazia.
In questo grande teatro dell’assurdo, l’unica certezza è che chiunque voglia farsi votare in questa giungla burocratica deve saper danzare tra promesse vuote e subappalti misteriosi, mentre il resto della cittadinanza osserva incredula, chiedendosi se il prossimo atto sarà un karaoke di grandi successi politici o un’asta per il miglior posto a sedere nel grande circo della bonifica. E così, tra risate e amare considerazioni, continuiamo a seguire la sempreverde commedia della politica dell’area venafrana!
Redazione
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