di Angelo Paladino
In riferimento dell’intervento Presidente Roberti a Pescopennataro, mi sembra chiaro che ora l’emergenza sia quella di tamponare la mobilità dei sanitari piuttosto che quella passiva dei molisani , ampiamente compensata dall’attività delle strutture private. Ben vengano i medici cubani, ma che abbiano le medesime competenze dei medici formati nelle nostre università. Per quanto riguarda i giovani e il loro rimanere e/o rientrare nella nostra regione, è tutto subordinato a come la politica locale possa riacquistare fiducia ed offrire prospettive future. La mia esperienza personale, mi suggerisce che siamo arrivati al punto di non ritorno, tra poco scapperanno anche gli infermieri e dopo anche i malati per mancanza di servizi. Ho due figli entrambi al nord, di cui uno medico, da circa 8 anni lavora per un IRCCS ed è ricercatrice presso l’università, ha accettato e anche rifiutato tante opportunità che non credo che il Molise avrebbe mai potuto offrirgli in una intera vita lavorativa e non parlo di carriera che forse qui sarebbe più agevole con i dovuti compromessi, ma di esperienze. Il Molise avrebbe potuto dargli un po’ di aria buona, il supporto della famiglia, una maggiore visibilità sociale, ma un medico sceglie questa professione per aiutare gli altri e per migliorarsi ogni giorno con l’esperienza e la formazione. Ora il problema non può che accentuarsi perché sia il privato che il ricco nord possono pagare di più e soprattutto offrire migliori condizioni di lavoro. Con i nostri figli se ne vanno oltre che le braccia e i cervelli, anche i nostri risparmi e i sacrifici dei nostri nonni che con le loro rimesse dall’estero hanno permesso a tutti noi di stare un po’ meglio, ora invece vanno ad arricchire l’opulento nord o addirittura l’estero, impoverendo ulteriormente il Molise. Il Presidente nell’articolo ha parlato anche della casta che ha condizionato le precedenti governance, io credo in base al mio vissuto, che nel Molise, siamo stati e rimaniamo ancora nello stato del “Familismo Amorale” teorizzato da Banfield nel lontano 1958. Spero di sbagliarmi, Presidente lei ha gli strumenti per invertire questa tendenza li adoperi, faccia in modo che le giovani energie e le competenze tornino e restino per contribuire allo sviluppo del nostro territorio. Auguri.






























