Solo in Molise può accadere che un esponente politico regionale iscritto ad un partito faccia poi campagna elettorale per un altro. Si tratta di Armandino D’Egidio, meglio conosciuto come il capo dei segretari perché la sua professione è sempre stata quella di capo segreteria dell’ex assessore regionale Angiolina Fusco Perrella.
Sempre nel centrodestra fino a quando non ha deciso di mettersi alle dipendenze del Presidente della Giunta regionale in quota Pd, Paolo di Laura Frattura.
Con le elezioni 2018 decide di togliersi i panni di addetto di segreteria e scendere nell’agone politico.
Si dice in accordo con Frattura ormai distante dal Pd per la mancata ricandidatura alla presidenza.
D’Egidio si candida con Forza Italia, su consiglio dell’allora presidente uscente Pd, e conquista un seggio in Consiglio regionale nella legislatura Toma che sarà ricordata per i suoi assordanti silenzi.
E sempre con Forza Italia si candida alle politiche nel 2022 come supplente alla Camera dei deputati dietro all’uscente Annaelsa Tartagione.
Otto mesi dopo, in occasione del rinnovo del Consiglio regionale, decide di prendere il taxi di Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni. Eletto in Consiglio diventa capogruppo, il ruolo più importante all’interno dell’istituzione perché esprime la linea politica del partito. A meno di un anno, si dimette da capogruppo. Le ragioni saranno comprese solo qualche mese più tardi: sarà al fianco costante della vicepresidente del Consiglio, l’ex segretaria di Aldo Patriciello nel frattempo transitato nella Lega di Salvini per la candidatura alle elezioni europee dopo la cacciata da Forza Italia e il no di Fratelli d’Italia ad ospitarlo nel partito della premier.
La campagna elettorale è stata dura. Mentre il partito di Giorgia Meloni lottava per affermarsi primo partito in Italia anche alle elezioni europee, D’Egidio girava il Molise per la campagna elettorale di Aldo Patriciello. Tanto vicino alla Lega, che a gennaio 2025 partecipa a Bruxelles con tutti i leghisti molisani alla visita organizzata dall’ormai neo eletto europarlamentare molisano.
In Consiglio regionale non c’è una proposta di legge che porti la firma di Armandino D’Egidio senza che ci sia insieme la firma di Stefania Passarelli.
Oggi pare che il consigliere meloniano che vota Lega si stia impegnando “anima e core” per la campagna elettorale del Consorzio di Bonifica di Venafro che vede competere la lista che fa capo ad Aldo Patriciello e quella sostenuta da molti esponenti di FDI, a partire dal sindaco di Venafro molto vicino al partito di Giorgia Meloni e alla deputata Elisabeta Lancellotta.
Ci si chiede come mai, allora, D’Egidio non passa mani e piedi con la Lega. La risposta potrebbe trovasi nel gioco del rimpasto di Giunta. Si ha l’impressione, infatti, che Aldo Patriciello voglia circondare di suoi adepti il governatore Roberti che, a quel punto, diventerebbe ostaggio della politica leghista in Molise. Secondo i rumors, il tentativo sarebbe quello di piazzare in Giunta sia Armandino D’Egidio in quota FDI, sia Stefania Passarelli in quota Lega.
Si dice che già nel corso delle elezioni europee in FDI Molise c’era un gran malcontento per il comportamento di Armandino D’Egidio, sempre assente nei grandi incontri locali per i meloniani, sempre presente nei grandi incontri leghisti.
Cosa ne pensa il partito in Molise. E a Roma?

Redazione

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