di Massimiliano Scarabeo
L’accordo di Pace siglato la scorsa notte rappresenta un momento storico che potrebbe segnare una nuova era per la regione della Terra Santa. La politica, spesso vista con scetticismo, ha dimostrato di poter svolgere ancora un ruolo cruciale nel promuovere la pace e la riconciliazione. L’emozione che accompagna questo evento è palpabile, poiché vediamo finalmente il compimento di un processo che ha richiesto anni di impegno, dialogo e sacrifici.
La liberazione degli ostaggi e la promessa di una fine delle ostilità tra i due popoli offrono uno spiraglio di speranza tanto atteso. Due Stati, coesistenti in armonia, rappresentano non solo il culmine di un lungo percorso negoziale, ma anche un’opportunità per le generazioni future. I bambini della Terra Santa, finalmente, possono intravedere un futuro diverso, libero dalla violenza e dalle divisioni che hanno caratterizzato le loro vite fino ad oggi.
È doveroso esprimere gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a questo accordo, da Washington a Sharm, da Doha a Tel Aviv, da Riad a Istanbul. Ogni sforzo, ogni incontro, ogni mediazione ha portato a questa storica realizzazione. Come recita il Salmo: “Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano”.
Questo gesto passerà alla storia come un simbolo di speranza e determinazione. Sono profondamente commosso e pieno di gratitudine. Si tratta di un momento in cui la luce della pace brilla forte, e tutti noi siamo chiamati a sostenere e coltivare questo processo, affinché diventi un nuovo inizio per due popoli e un esempio per il mondo intero.






























