– E’ in programma per domenica 27 luglio, dalle ore 16.30 alle ore 18.30, la quinta edizione dell’Omaggio al Deus Volturnus. Promosso e organizzato anche quest’anno (come accaduto per le quattro precedenti edizioni) dall’Aps Feronia Ets, l’evento avrà luogo nell’incantevole scenario delle Cascate del Volturno (per gentile concessione dell’Associazione che ne gestisce le aree di accesso
https://www.facebook.com/profile.php?id=100067651268987). Trattasi di una location dal fascino impareggiabile, che non conosce eguali in tutta l’alta valle di quello che indiscutibilmente è il fiume più grande del Mezzogiorno.
Stiamo parlando della rievocazione dell’antichissimo rito delle “Volturnali”, un evento riportato in auge nel 2021 dall’Aps Feronia Ets al fine di rendere omaggio al “Deus Volturnus”, divinità fluviale venerata nell’alta Campania (il Molise sarebbe nato migliaia di anni dopo) fino all’avvento del Cristianesimo. Tre sacerdotesse “Volturnie” si renderanno protagoniste di un rito propiziatorio ispirato proprio alle antiche ricorrenze pagane.
Il culto del Dio Volturno si perde nella notte dei tempi. Venerata per migliaia di anni, la divinità fluviale venne “carpita” dagli Etruschi (prima della fondazione dell’Urbe) e poi dagli stessi Romani. Fu il successore di Romolo, Numa Pompilio, ad istituire i “Volturnalia”, tra le più antiche ricorrenze religiose romane. Al riguardo non si hanno notizie dettagliate, ma alcune fonti storiche riferiscono di una festa fluviale di fine estate (27 agosto), dedicata al “Tevere divinizzato” e ispirata proprio alla preesistente festività che nel comprensorio di Capua (cui faceva territorialmente riferimento l’alta Valle del Volturno) ogni anno veniva svolta in onore del Dio eponimo del fiume più grande del Mezzogiorno. Un rituale di ringraziamento attraverso il quale i Campani, cantando, danzando e banchettando sulle rive del fiume, rendevano omaggio alla Divinità “dal corso sinuoso”, che fertili e produttivi sapeva rendere i campi lambíti dalle sue acque.

redazione

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