RIVISONDOLI (AQ) – Una delle strutture alberghiere più prestigiose dell’Altopiano delle Cinque Miglia resta chiusa non per ritardi nei lavori o carenze strutturali, ma per un banale – e paradossale – motivo: l’attesa di un allaccio telefonico, che per dovere di cronaca, non serve nemmeno la struttura.
L’hotel, un’elegante struttura a cinque stelle pronta ad accogliere turisti di fascia alta, è ormai da mesi tecnicamente pronto ad aprire i battenti. Camere rifinite, spa funzionante, cucina attrezzata, staff selezionato. Tutto è pronto, tranne una connessione telefonica e dati. L’attesa per un singolo cavo – ha di fatto congelato l’inaugurazione. La causa? Rimpalli burocratici tra gestori delle telecomunicazioni, enti locali e cavilli tecnici apparentemente banali ma evidentemente irrisolti.
Una situazione grottesca che rischia di danneggiare l’immagine turistica di Rivisondoli, meta abruzzese ambita per la stagione invernale ed estiva, nonché fiore all’occhiello del turismo montano. Il mancato avvio dell’hotel rappresenta un duro colpo anche per l’economia locale: si stimano decine di posti di lavoro congelati, fornitori in attesa e un indotto che avrebbe potuto beneficiare dell’arrivo di ospiti di alto profilo.
I gestori della struttura, esasperati, parlano di «un danno economico e d’immagine incalcolabile» e chiedono un intervento urgente da parte delle autorità. Anche l’amministrazione comunale, pur non direttamente responsabile del disservizio, esprime preoccupazione per il blocco e sollecita «una rapida soluzione che permetta di non perdere l’intera stagione estiva».
Nel 2025, in una delle località più rinomate dell’Appennino, un hotel di lusso resta chiuso per un cavo telefonico. Una vicenda che sa di beffa, e che fa riflettere su quanto l’inefficienza burocratica possa rallentare lo sviluppo, anche quando tutto è pronto per il decollo.
Redazione
