Cresce la mobilitazione a favore della sanità pubblica, con un nuovo ciclo di proteste che punta a portare la voce dei cittadini fin sotto le sedi istituzionali più importanti. Dopo la manifestazione prevista ai piedi della prefettura, gli organizzatori annunciano due appuntamenti chiave: una trasferta a Campobasso, davanti al Consiglio Regionale, e un’azione più articolata nella capitale, a Roma, davanti al Parlamento.

Con lo slogan “C’è bisogno dell’aiuto di tutti”, gli attivisti capitanati da Emilio Izzo lanciano un appello alla cittadinanza affinché partecipi attivamente non solo alle manifestazioni, ma anche all’organizzazione delle stesse. Lunedì 29 settembre, l’incontro davanti alla prefettura servirà proprio a iniziare la distribuzione dei compiti e a costituire un Gruppo di Lavoro operativo.

Per chi volesse già segnalare la propria disponibilità, è possibile contattare direttamente uno degli organizzatori al numero 347 6402951. Nei prossimi giorni sarà inoltre creato un gruppo WhatsApp dedicato per coordinare al meglio le attività e le comunicazioni tra i partecipanti.

“Vi aspetto al telefono e dal vivo lunedì davanti alla prefettura – è il messaggio rivolto a tutti i cittadini – perché la sanità pubblica è un diritto e la sua difesa richiede l’impegno collettivo”.

Le proteste nascono dalla crescente preoccupazione per le condizioni del sistema sanitario pubblico, tra carenze di personale, tagli ai servizi e difficoltà di accesso alle cure, specie nelle aree più periferiche. Con queste iniziative, i promotori intendono riportare al centro dell’agenda politica nazionale il tema del diritto alla salute, chiedendo interventi urgenti e strutturali.

Lunedì sarà dunque il primo passo concreto verso una mobilitazione più ampia, con l’obiettivo di unire cittadini, comitati e associazioni in una battaglia comune per una sanità pubblica, equa e universale.

Per ulteriori aggiornamenti e per unirsi all’organizzazione, è possibile contattare il numero indicato o presentarsi direttamente lunedì 29 settembre davanti alla prefettura.

Redazione

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