di Redazione

La mia assenza all’ultimo incontro presso l’ex stabilimento Unilever di Pozzilli non è stata un’omissione, ma una scelta strategica. Il mio unico obiettivo rimane la tutela dei diritti e del futuro dei lavoratori, e per questo motivo, ho deciso di agire diversamente.

Per noi della Cisal, il dialogo deve essere produttivo e concentrato su chi ha il potere decisionale. La mia priorità è tornare a confrontarmi direttamente con i vertici di Unilever. È con loro che abbiamo siglato nel 2021 gli accordi per proteggere i lavoratori dopo la riconversione dello stabilimento, e solo loro possono affrontare e risolvere le questioni cruciali che finora sono state ignorate: la richiesta di una terza Cassa Integrazione in Deroga, ormai indispensabile per il quinto anno consecutivo; l’integrazione alla CIGS, come stabilito dagli accordi del 2021; una nuova data per il passaggio alla P2P, dato che quella del 1° gennaio 2024 è scaduta e la valutazione di altre possibilità non ancora esplorate.

Non ho partecipato alla riunione perché, come avevo previsto, i vertici nazionali di Unilever erano assenti. Questa mancanza ha di fatto svuotato il tavolo di discussione, impedendo di affrontare le vere necessità dei lavoratori, soprattutto ora che i tempi per la ripartenza produttiva si sono allungati e il progetto P2P non è ancora stato presentato alla Regione per le autorizzazioni.

L’assenza dei responsabili nazionali, nonostante fosse una richiesta sindacale unitaria, ha confermato le mie preoccupazioni. Il verbale dell’ultimo incontro presenta evidenti incongruenze: le informazioni di settembre non combaciano con quelle di giugno, e la partecipazione di un’istituzione non invitata sembra un’operazione di facciata. La retorica dell’Assessore, senza fornire chiarimenti sullo stato della sua lettera al Ministro Urso, e l’annuncio della partecipazione di un altro assessore alla prossima riunione, a me sembrano solo atti di una strategia per confondere i lavoratori e fuggire dalle proprie responsabilità.

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