di Redazione
L’ennesimo allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali sul mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti ATM conferma timori e denunce del passato: col passaggio della delega al sottosegretario Vincenzo Niro riemergono i nodi irrisolti del settore e torna a consolidarsi un sistema che lascia larghi margini di manovra a chi continua ad agire indisturbato, senza alcun reale controllo da parte della Regione.
Non è più possibile rimanere fermi di fronte a lavoratori che da mesi non percepiscono la retribuzione: promesse e tavoli di confronto non bastano più. Servono azioni forti e immediate. La Regione deve subito sostituirsi all’azienda nel pagamento degli stipendi arretrati, come lo stesso Niro aveva assicurato, e avviare contestualmente la rescissione del contratto con l’azienda inadempiente, ormai priva di credibilità.
Il comparto del Trasporto pubblico locale, già attraversato da difficoltà strutturali e da una gestione opaca, non può essere ulteriormente sacrificato sulle spalle dei lavoratori e degli utenti. La Regione ha il dovere di ristabilire regole, trasparenza e rispetto, garantendo l’erogazione dei servizi essenziali e la tutela di chi ogni giorno assicura il diritto alla mobilità dei cittadini.
Intanto continuano i decreti ingiuntivi e alla luce della modifica introdotta nell’ultima legge finanziaria c’è da vigilare sulle spese legali che prima erano a carico della Regione e oggi invece sono a carico del concessionario. Su questo aspetto bisogna fare chiarezza per capire se effettivamente oggi i costi di quei decreti ingiuntivi sono effettivamente sostenuti dalle aziende.
Una cosa è certa: è il momento di assumersi responsabilità concrete, senza più rinvii. Ai lavoratori e ai cittadini va restituita fiducia, certezza dei diritti e dignità.






























