di Redazione

Sembra finalmente arrivato il momento di tirare un sospiro di sollievo per gli agricoltori della Capitanata. Dopo anni di pressioni istituzionali, tavoli tecnici e appelli dal mondo agricolo, il collegamento idrico tra la diga del Liscione in Molise e quella di Occhito in Puglia è pronto a partire. Un’opera strategica, attesa da decenni, che potrebbe cambiare il destino idrico del Tavoliere. La Legge di Bilancio destinerà dal 1° gennaio 2026 una prima tranche di 41 milioni di euro al Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, mentre altri 100 milioni saranno reperiti dal Fondo Investimenti della Presidenza del Consiglio. A questi si aggiunge l’impegno della Regione Puglia, che contribuirà con 23 milioni per realizzare la tratta del collettore dal confine molisano fino alla diga di Occhito. In totale, quindi, la disponibilità finanziaria supera i 164 milioni di euro, una dotazione finalmente adeguata a far partire la grande infrastruttura di interconnessione idrica, da sempre conosciuta come “tubone”. L’opera collegherà il bacino molisano del Liscione con il nodo idraulico di Finocchito, a valle della diga di Occhito, consentendo di trasferire  l’acqua dove oggi è più necessaria. Un’azione fondamentale per garantire continuità di approvvigionamento all’agricoltura della Capitanata, area che rappresenta uno dei più importanti poli agroalimentari del Paese ma che negli ultimi anni è stata colpita duramente dalla siccità. L’estate scorsa ha segnato uno dei punti più critici: i raccolti di ciliegie e carciofi si sono dimezzati, mentre la filiera del pomodoro, già fragile, ha registrato perdite significative con gravi ripercussioni sulle industrie di trasformazione. Con l’avvio dell’interconnessione, il sistema idrico potrebbe finalmente ritrovare equilibrio: la diga di Occhito, in condizioni ottimali, potrà incamerare fino a 250 milioni di metri cubi d’acqua, garantendo risorse sufficienti per irrigare i campi foggiani anche nelle stagioni più difficili. «Sembra davvero che questa sia la volta buona — conferma Francesco Santoro, direttore generale del Consorzio per la bonifica della Capitanata — a gennaio avvieremo la progettazione dell’importante infrastruttura, attesa da decenni». Un annuncio che alimenta speranze concrete: dopo anni di attesa e stagioni segnate dalla scarsità idrica, per la Capitanata potrebbe essere iniziata davvero una nuova fase.

Fonte: il Sole 24 ore

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