Il nostro territorio è stato recentemente scosso da un grave episodio di violenza avvenuto lungo la statale nei pressi di Macchia d’Isernia, dove il pullman dei tifosi del Venafro è stato oggetto di un vero e proprio assalto da parte di un gruppo di ultras isernini. I teppisti, armati di sassi e altri oggetti contundenti, hanno colpito ripetutamente il mezzo in corsa, mettendo a serio rischio la vita dei passeggeri e dell’autista.

Un atto che non può essere liquidato come semplice “tafferuglio tra tifoserie”, ma che – per modalità e conseguenze potenzialmente devastanti – sfiora il tentato omicidio e la tentata strage. Solo il caso, o forse la fortuna, ha impedito che si consumasse una tragedia. Un vetro in più infranto, un colpo andato a segno in un punto vitale, e oggi parleremmo di lutti e non di danni materiali.

La memoria corre inevitabilmente al drammatico episodio di Rieti, dove l’assalto a un pullman di tifosi è costato la vita all’autista, vittima innocente di una violenza insensata. È proprio per evitare che simili orrori si ripetano che la giustizia dovrebbe agire con fermezza e chiarezza, distinguendo nettamente tra chi aggredisce e chi subisce.

E invece, con sconcerto, si apprende che sia gli ultras isernini, autori dell’attacco, sia i tifosi del Venafro, vittime dell’aggressione, sono stati colpiti dal DASPO. Una decisione che lascia increduli e che dà l’amara sensazione di trovarsi di fronte all’ennesimo caso di “due pesi e due misure”.

Punire con la stessa severità chi mette in pericolo la vita altrui e chi tenta solo di difendersi non è giustizia, ma un’evidente distorsione del principio di equità. Così facendo, si manda un messaggio pericoloso: che la violenza negli stadi è un gioco a somma zero, dove tutti sono colpevoli e nessuno è davvero responsabile.

Eppure, episodi come quello di Macchia d’Isernia dovrebbero rappresentare un campanello d’allarme. Perché, stavolta, è andata bene. Ma la prossima, senza un intervento deciso e proporzionato, potrebbe finire come a Rieti – e allora non basteranno più le parole per riparare alle omissioni di oggi.

 

 

Il Futuro Quotidiano | SPRANGHE E SASSATE A MACCHIA D’ISERNIA: ANCORA NESSUN COLPEVOLE?

Redazione

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