di Redazione

Nel corso dell’assemblea nazionale di Noi Moderati a Roma, Cofelice interviene chiedendo il riconoscimento di un assessorato pieno nell’area Turismo e Cultura della Regione Molise, aspirazione legittima, anche se le sue dichiarazioni richiamano l’attenzione della coalizione, poiché fanno riferimento al risultato elettorale ottenuto dalla lista civica che lo ha eletto, collegata direttamente al Presidente Roberti. La sua richiesta, sembra stia creando uno scompiglio nella maggioranza regionale: alcuni osservatori la considerano un passo avanti troppo ambizioso, altri — dato il contesto dell’accordo civico che lo ha portato all’elezione — la vedono come una forzatura. Resta il fatto che la posizione espressa sta generando una fase di confronto interno alla maggioranza regionale. Alle elezioni, Noi Moderati non aveva presentato una lista autonoma, e Cofelice si candidò con la lista civica del presidente Francesco Roberti — Il Molise in buone mani – Roberti Presidente – Noi Moderati. Partendo da quel risultato, Cofelice ottiene una delega piena a Turismo e Cultura e la richiesta di un Assessorato, oggi rappresenta,  secondo alcuni osservatori, un’ ambizione politica col desiderio di affermare un’identità dirigenziale autonoma. E questo sembra stia generando una forte eco dentro la coalizione di maggioranza: l’affermazione di Cofelice, di voler “segnare il territorio” politicamente. Tutto ciò crea tensioni, portando a un confronto che secondo alcuni potrebbe avere “ripercussioni non di poco conto” sull’equilibrio politico-istituzionale della stessa Regione Molise. Alcuni osservatori la considerano un passo troppo in avanti, altri — dato il contesto dell’accordo civico che lo ha portato all’elezione — la vedono come una forzatura vera e propria. L’effetto si fa sentire e molti già giurano che le tensioni interne al partito e alla coalizione siano in fibrillazione: si teme che la “spinta” di Cofelice possa destabilizzare questo equilibrio e viene vista come una richiesta che incarna il nodo tra la legittima ambizione di un politico giovane che vuole contare davvero e le dinamiche complesse di una maggioranza regionale che invece, necessita di stabilità.

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