Domani scade il termine per pagare la prima rata dell’Imu, la nuova imposta unica sugli immobili che sostituisce la vecchia Ici ripristinando la tassazione sulla prima casa. L’appuntamento riguardera’ 17,5 milioni di italiani e l’incasso stimato per l’acconto ammonta a circa 10 miliardi di euro: 3,4 dalla prima casa e 5,9 dalle seconde abitazioni.

 

In tutto sono attesi 21 miliardi di gettito nel 2012, di cui 9 andranno allo Stato e 12 ai Comuni. Secondo la Cgia di Mestre, c’e’ tempo fino a domani a mezzanotte per pagare l’acconto ed è scattata ormai da giorni la corsa agli sportelli di banche e poste, mentre i Caf per la compilazione del modello F24 sono stati presi d’assalto tanto che molte sedi sono state costrette a rimanere aperte anche sabato. 
E domani le file dei ritardatari si danno per scontate. La Lega ha chiesto una proroga per il pagamento e, secondo un sondaggio di Unimpresa, fino al 40% dei proprietari di immobili potrebbe decidere di non versare entro lunedi’ la prima rata e di questi il 15% potrebbe addirittura pagare il saldo finale a dicembre.
 
Per la prima casa si può decidere di pagare in due o tre rate mentre sulle seconde abitazioni sono solo due le tranche. Per chi paga in tre rate la prossima scadenza sara’ il 17 settembre e la terza il 17 dicembre. Chi sgarra va incontro a multe salate: le sanzioni per chi non paga l’Imu alla scadenza prevista possono arrivare al 30% dell’importo.

Per la compilazione dell’F24 bisogna conoscere il codice del proprio Comune e il codice tributo forniti dall’Agenzia delle Entrate. Per il momento si versera’ l’importo calcolato sulla base dell’aliquota standard, pari al 4 per mille per le abitazioni principali e al 7,6 per mille per gli altri immobili. Sulla prima casa e’ prevista una detrazione di 200 euro piu’ 50 per ogni figlio sotto i 26 anni a condizione che viva e risieda nell’abitazione per un totale di 600 euro.

I Comuni possono però decidere di aumentare o diminuire l’aliquota di 0,2 punti e di estendere le agevolazioni sulla prima casa agli anziani o ai disabili che hanno spostato la residenza nelle case di riposo o negli istituti sanitari, e ai cittadini residenti all’estero.
 

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